Nell’articolodi oggi andremo alla scoperta di 3 termini e concetti spesso sconosciuti sul Content Marketing. Una sorta di Glossario avanzato.
Pronto?
Partiamo! 🚀
#1 verità sul social media marketing content marketing: CUSTOMER JOURNEY (e perché questo concetto è fondamentale per qualsiasi azione di marketing)

La Customer Journey è un concetto che usiamo per rappresentare il percorso di acquisto che compie il tuo cliente target.
Ma percorso per fare cosa?
Il percorso completo per passare da perfetto sconosciuto della tua azienda a miglior cliente possibile.
Ecco che quindi lo rappresentiamo in 5 step “teorici” che ci aiutano a capire il processo che un cliente segue prima di comprare.
1 AWARENESS:
Il cliente non ti conosce e viene per la prima volta a conoscenza con ciò che vendi (attenzione: non è detto che venga subito a contatto con la tua azienda, come capirai dagli esempi seguenti).
La prima volta che ti scopre il cliente potrebbe:
• Iniziare a percepire di avere un problema in relazione a quello che vendi;
• Iniziare a cercare delle soluzioni in relazione a quello che vendi (e quindi magari sta trovando i tuoi concorrenti).
Quelle citate sono posizioni diverse del processo di acquisto e, per questo motivo, serve un diverso set di contenuti.
Ma ora, per semplicità, possiamo dire che questo è lo step in cui il cliente ha appena conosciuto te e la tua azienda.
2) CONSIDERATION/ENGAGEMENT:
Qui il cliente inizia a vedere quello che fai e ancora ti sta scrutando: sta prendendo informazioni.
Viene sui tuoi canali, ti guarda, ti legge, se gli compare un tuo annuncio non lo salta: gli presta un po’ più di attenzione.
3) PURCHASE:
Questo è il fatidico momento del primo acquisto. È il momento in cui, solitamente, all’accadere di un certo numero di azioni (solitamente piuttosto identificabili) acquista.
4) RETENTION/REFERRAL:
Il cliente non solo ha acquistato la prima volta. Ma più di una, e continua a farlo! È soddisfatto, a tal punto da promuoverti alla sua cerchia di conoscenze.
Perché conoscere queste tappe è fondamentale nel social media marketing content marketing?
Per un motivo molto semplice.
Quando per esempio realizzi il piano editoriale nel quale programmi i contenuti da produrre/pubblicare nell’anno di lavoro, NON puoi prescindere da quest’analisi.
Devi sempre capire, mentre stai realizzando un contenuto, a quale livello di consapevolezza del cliente deve appartenere.
Un esempio concreto?
Se io stessi mandando questa e-mail come follow-up educativo a un contatto che si è appena iscritto alla nostra mailing list, so che sto parlando a un cliente con un livello di consapevolezza medio-basso. Non ha mai acquistato!
Non ti manderemmo mai quindi una e-mail di vendita aggressiva che ha come mantra: “compra compra compra”. Sappiamo che hai bisogno di informazioni prima, e te le forniamo.
#2 PED: IL PIANO EDITORIALE DIGITALE (e le sue sfumature)

Il PED è quel documento che in sostanza ci dice nell’arco del prossimo MESE o ANNO:
• Quali contenuti pubblicare?
• Quando pubblicare ciascun contenuto?
• Che formato di contenuto usare?
• Su quali canali?
• Attraverso quale processo di produzione?
• Posizionato per quale argomento/obiettivo/parola chiave?
Si tratta di un documento dalla fondamentale importanza.
NO PED = NO MARKETING!
In Writeless, adottando un particolare processo produttivo volto a ottimizzare massimamente il tempo dei nostri clienti, lo possiamo dividere in DUE sotto tipologie di PED:
• PILLAR PED: È quel documento che solitamente viene inviato per una proposta editoriale che ci parla SOLAMENTE dei contenuti pillar di partenza che vogliamo usare per realizzare altri contenuti di marketing;
• FINAL PED: È il documento effettivo che tiene traccia di tutto, sia dei contenuti “input” di partenza, sia dei contenuti FINALI che si sono realizzati.
Tenere traccia è fondamentale per alcune ragioni:
• ORGANIZZAZIONE: E senza questo ingrediente, si cii perde nel caos dell’operatività (facilissimo che accada!);
• TRACCIAMENTO: Una cosa da non fare è, ad esempio, creare un articolo “doppione” posizionato per la stessa parola chiave. Il tracciamento ci consente facilmente di tenere sott’occhio quest’aspetto.
#3 NO pianificazione dei CONTENUTI PILLAR = NO social media marketing content marketing

Il contenuto pillar è quella forma LUNGA di contenuto che solitamente è caratterizzata da una VELOCITÀ di creazione, che si realizza in prima istanza con l’obiettivo di trasformarla poi in numerosi altri formati di contenuto.
Perché solitamente un Pillar deve essere “veloce” da produrre?
Perché lo usiamo per ottimizzare al massimo il tempo di chi crea il primo contenuto di partenza (che solitamente è l’imprenditore).
Il modo più semplice e intuitivo per trasmetterti la genialità e di questo concetto è il seguente.
Conclusioni
IMMAGINA DI VOLERE SCRIVERE UN LIBRO.
Cosa fai? Ti metti lì, alla tastiera del computer, e lettera dopo lettera, lo scrivi…
Ora, quello è il sistema che potremmo definire “tradizionale”.
Ora immaginati di fare questo.
1. Definisci i temi che vuoi trattare;
2. Li metti in ordine logico di argomentazione;
3. Arricchisci ciascun tema (che corrisponderà a un capitolo) con tutti i rispettivi sotto-argomenti che lo articolano;
4. Metti questi argomenti in una presentazione in slides;
5. Organizzi un workshop di 4-6 ore in cui tratti quegli argomenti fin nel dettaglio;
6. Inviti i tuoi migliori clienti alla presentazione che puoi svolgere a “porte chiuse”
7. Registri l’evento (anche con un banale telefono);
8. Fai trasformare quell’evento nella sua corrispettiva forma scritta!
Ecco afferrato al 100% il concetto di Contenuto Pillar! Che in questo caso è la registrazione del workshop.
Questo è un esempio. Ma di formati di contenuto pillar ce n’è molti come hai visto dalla precedente immagine:
• Corsi di formazione;
• Video per YouTube;
• Podcast;
• Etc…
Si tratta solo di trovare la forma più comoda per te!
APPLICARE TUTTO CIÒ NELLA TUA AZIENDA È POSSIBILE. SCOPRI COME IN UNA @DEMO PERSONALIZZATA!